Introduzione
Per le persone con diabete di tipo 2 in sovrappeso od obesità – specialmente quelle in terapia insulinica – l’alimentazione svolge un ruolo cruciale nel controllo della glicemia e nel favorire la perdita di peso. Un miglior stile alimentare può aiutare a ridurre le dosi di insulina necessarie e contrastare la tendenza all’aumento di peso spesso associata alla terapia insulinica (Arnott et al., 2023).
Tra i modelli alimentari più discussi vi sono la dieta mediterranea e la dieta a basso contenuto di carboidrati (low-carb). In questo articolo esamineremo entrambe, confrontandone l’efficacia su peso, glicemia e profilo lipidico, alla luce delle evidenze scientifiche più recenti (2023-2025).
Dieta Mediterranea e Dieta Low-Carb: cosa sono?

La dieta mediterranea è caratterizzata da un elevato consumo di alimenti vegetali (verdura, frutta, legumi, cereali integrali), grassi buoni come l’olio extravergine d’oliva e la frutta secca, proteine magre (pesce, carni bianche) e un basso apporto di zuccheri semplici e cibi industriali.
La dieta low-carb prevede una riduzione marcata dei carboidrati (ad esempio limitando pane, pasta, riso, patate, dolci), compensata da un maggiore apporto di proteine e grassi. Esistono vari gradi di restrizione: alcune versioni moderatamente low-carb consentono ~100-130 g di carboidrati al giorno, mentre le diete chetogeniche (estremamente low-carb) possono scendere sotto i 50 g al giorno (questa tipologie di diete devono sempre essere seguite poiché decise da un professionista, si tratta di nutrizione clinica).
Perdita di peso: quale dieta è più efficace?

Entrambe le diete – mediterranea e low-carb – possono aiutare a perdere peso se seguite correttamente; ciò che le accumuna (se fatte adeguatamente, è il taglio calorico).
La dieta low-carb tende a dare un calo di peso più rapido nei primi mesi (questo perché il corpo tennderà a “perdere” più liquidi. In uno studio di intervento su 100 pazienti con diabete tipo 2 obesi, sia la dieta low-carb che quella mediterranea hanno portato a perdita di peso, ma il gruppo low-carb ha mostrato una riduzione di peso e circonferenza vita maggiore (Ichikawa et al., 2024).
La dieta mediterranea, grazie alla ricchezza di fibre e alla qualità dei cibi, consente un dimagrimento graduale ma sostenuto. Una metanalisi su oltre 1300 pazienti ha rilevato che i pazienti con diabete tipo 2 seguendo una dieta mediterranea riducevano l’indice di massa corporea di circa 0,7 punti rispetto alle diete di controllo (Yuan et al., 2024).
Nel lungo periodo (>12 mesi), le differenze di peso tendono ad attenuarsi. Le diete low-carb non mostrano vantaggi significativi rispetto ad altre diete equilibrate (Ichikawa et al., 2024).
Controllo della glicemia (HbA1c e glicemia a digiuno)
Le diete low-carb spesso portano a miglioramenti rapidi della glicemia, in particolare della glicemia post-prandiale, grazie alla minore introduzione di zuccheri da metabolizzare (Arnott et al., 2023). Ciò non rappresenta però la soluzione alle problematiche legate all’obesità e al diabete di tipo 2, la chiave è sempre la costanza e la pazienza.
La dieta mediterranea, grazie alla qualità dei carboidrati e alla presenza di fibre e grassi buoni, migliora la sensibilità insulinica. In un confronto tra vari modelli alimentari, la dieta mediterranea è risultata la più efficace nel migliorare la glicemia in pazienti con diabete tipo 2 e sovrappeso (Yuan et al., 2024).
A lungo termine, entrambe le diete possono portare a una riduzione dell’HbA1c compresa tra 0,3–0,5%, ma la dieta mediterranea mostra una maggiore sostenibilità e stabilità nei risultati (Arnott et al., 2023).
Indice glicemico e carico glicemico

L’indice glicemico (IG) indica quanto velocemente un alimento fa salire la glicemia. Il carico glicemico (CG) tiene conto anche della quantità di carboidrati consumati. (Harvard Health Publishing, 2020).
Quantità e macronutrienti vs eliminazione di cibi ad alto IG
Eliminare cibi ad alto IG come la pasta bianca può aiutare, ma ciò che conta davvero è la quantità di carboidrati consumati, la loro distribuzione nei pasti e l’equilibrio tra macronutrienti, quindi anche mangiare la pasta 00 può portare dei benefici in termine di salute, a patto che si mantenga uno stile di vita adeguato e sostenibile nel tempo.
Una dieta equilibrata, che rispetta il fabbisogno calorico e prevede un giusto bilanciamento tra carboidrati, proteine e grassi, è più efficace e sostenibile nel lungo periodo (Arnott et al., 2023).
Conclusioni
Entrambe le diete possono essere valide opzioni per il controllo del diabete tipo 2 in pazienti con sovrappeso o obesità:
- La low-carb è efficace nel breve termine su peso e glicemia, ma richiede attenzione al colesterolo LDL.
- La dieta mediterranea è equilibrata, sostenibile, e offre benefici a livello glicemico, lipidico e cardiovascolare.
La scelta migliore è quella che può essere seguita con costanza nel tempo, adattata alle esigenze del paziente e monitorata da un professionista della salute.
Riferimenti
- Ichikawa T et al., 2024. J Diabetes Investig.
- Yuan Y et al., 2024. Food Funct.
- Arnott C et al., 2023. BMJ Medicine.
- Soto-Mota A et al., 2024. Am J Clin Nutr.
- BMC Nutrition, 2024.
- Jenkins DJ et al., 2023. Nutrients.
- Harvard Health Publishing, 2020.

